Con la pubblicazione del Decreto 29 luglio 2025 sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), registrato alla Corte dei Conti e reso ufficiale il 28 ottobre, entra ufficialmente in vigore l’Energy Release 2.0. Si tratta dell’aggiornamento del meccanismo introdotto nel 2024, concepito per sostenere le imprese più esposte ai costi dell’energia e, al tempo stesso, promuovere gli investimenti in fonti rinnovabili.
Entro novembre saranno approvate le regole operative del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), mentre i primi contratti verranno stipulati entro dicembre 2025.
Energy Release 2.0 per la transizione delle imprese
L’Energy Release 2.0 rappresenta una delle misure cardine della politica industriale e climatica del Governo. L’obiettivo è duplice: garantire alle imprese energivore energia verde a prezzo calmierato e, parallelamente, stimolare la nascita di nuovi impianti da fonti rinnovabili.
Il meccanismo si fonda su due pilastri: da un lato, l’anticipazione di energia rinnovabile a condizioni vantaggiose; dall’altro, l’obbligo di restituzione della stessa quantità di energia attraverso la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, eolici o da altre fonti pulite. Un sistema pensato per rafforzare la competitività delle imprese e sostenere la crescita del comparto green nazionale.
In questo modo, l’Energy Release 2.0 diventa uno strumento di equilibrio tra politiche industriali e obiettivi climatici, assicurando alle imprese stabilità e prevedibilità nei costi di produzione e promuovendo, al contempo, la diffusione capillare dell’energia rinnovabile nel tessuto produttivo italiano.
Nuove regole operative dal GSE

Entro metà novembre, il MASE e il GSE approveranno le regole operative aggiornate e i nuovi schemi contrattuali che disciplineranno l’intero meccanismo. Il documento specificherà i criteri per l’anticipazione e la successiva restituzione dell’energia, insieme ai requisiti tecnici e finanziari richiesti alle imprese energivore.
Il GSE avrà anche il compito di monitorare l’intero ciclo di gestione: dalla fornitura iniziale di energia rinnovabile al controllo dei nuovi impianti costruiti per la restituzione. L’obiettivo è garantire una filiera trasparente e tracciabile, capace di coniugare efficienza economica, sicurezza e sostenibilità.
Rinnovabili a 65 euro/MWh per le imprese energivore
Il nuovo decreto stabilisce che le imprese energivore potranno acquistare energia verde a 65 euro/MWh, un prezzo significativamente inferiore rispetto alle quotazioni di mercato. Il valore calmierato mira a ridurre l’impatto dei costi energetici sui comparti industriali strategici come siderurgia, chimica, carta e ceramica, offrendo un sollievo immediato e concreto.
Le prime sottoscrizioni dei contratti per l’anticipazione dell’energia sono previste entro dicembre 2025, mentre nei primi mesi del 2026 verrà avviata la procedura competitiva per la costruzione dei nuovi impianti di restituzione, da completare entro 40 mesi dalla firma.
Un calendario serrato, pensato per assicurare benefici tangibili alle imprese già dal 2025 e al tempo stesso avviare un percorso virtuoso di investimento e innovazione energetica.
Strategia Energetica Nazionale
Il rilancio dell’Energy Release si inserisce nel più ampio quadro della Strategia Energetica Nazionale, in coerenza con gli obiettivi del PNIEC e dei piani di decarbonizzazione europei.
Secondo il MASE, questo aggiornamento contribuirà a “rafforzare la sicurezza energetica nazionale e la competitività del sistema industriale”, fungendo da ponte tra produzione rinnovabile e domanda delle imprese.
Per i settori ad alta intensità energetica, l’accesso anticipato a energia pulita e a costo stabile rappresenta un vantaggio competitivo determinante e un incentivo all’autoproduzione futura.
Per il Paese, invece, si tratta di un passo concreto verso una transizione energetica equilibrata, in cui la sostenibilità diventa motore di produttività e innovazione, non un ostacolo.




